
Così Anna, nonostante le ottime prospettive professionali, alla fine degli anni Novanta ha lasciato la pubblicità per dedicarsi esclusivamente alla pittura. L'esperienza nella comunicazione, attività globale per definizione, le ha comunque lasciato qualcosa di importante: il gusto per l'internazionalità. Nel 2001 ha partecipato all'Artexpo di New York e successivamente ha lavorato a Londra. Referente per quel periodo è stata la Artspace Galleries, Mayfair, una delle sedi artistiche più prestigiose della capitale inglese. Tra i suoi ammiratori anche Margaret Thatcher che è divenuta sua collezionista. A Milano ha conosciuto anche Valery Giscard D'Estaing, ex presidente francese che, uomo di raffinata cultura, ha acquistato uno dei ritratti che Anna gli ha dedicato.
Nel periodo londinese Anna ha elaborato il suo stile pittorico, che la critica inglese ha definito “la risposta degli anni 2000 alla nuova figurazione”: le sue sono opere figurative composte da segni forti, decisi, quasi autonomi dalla figura stessa. Segni che scompongono e ricompongono immagini che appaiono allo spettatore un poco alla volta, quasi timidamente, per poi divenire presenti ed evidenti. A prima vista, quindi, possono apparire macchie di colore protagoniste di una composizione astratta, mentre dopo una più attenta osservazione emerge la trama figurativa.
Anna Pennati, nonostante sia un’artista rivolta al mondo internazionale dell’arte, ha sempre tenuto in conto il proprio paese, realizzando, negli ultimi dieci anni, 18 personali e partecipando a Fiere come il Miart di Milano.